Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2015

L'INGANNO DEL VERO

Immagine
La Signora dei Gatti (2015) Il vero è illusorio. E' la chimera del fotografo di strada, l'ossessione dell'occhio che desidera comunicare ad altri occhi quello che lui vede... quasi il capriccio di un bambino. Gettiamo la spugna subito, e non pensiamoci più. No, non sto dicendo di arrendersi, ci mancherebbe... Il gioco va avanti, l'illusione rapisce, come la pellicola di un film che scorre nella buia sala di un cinema. La storia è pura finzione, ma ormai ci siamo dentro fino al collo. Mi chiedo allora quale sia la sostanziale differenza tra la fotografia allestita e questa pseudo-ricerca del vero che è alla base del reportage e della fotografia di strada. Entrambi sono inganni, solo che il primo è palese, il secondo invece è sottile e forse ancora più ingannevole. Chi ha allestito tutto ciò? Il caso? Dio? Oppure il tuo occhio? La differenza credo sia nella meraviglia della scoperta. Riconoscere la realtà rappresentata come un inganno è il primo passo verso una cre

UN'IMMAGINE PER CONOSCERSI

Immagine
La Valletta - Barche (2014) Acquisire immagini e fare fotografia sono essenzialmente due cose molto diverse. Possono a volte andare di pari passo, ma credo che oggi succeda sempre più raramente. Non voglio assolutamente denigrare una pratica per nobilitarne l'altra, ma una minima differenziazione è dovuta. Se da una parte i mezzi tecnologici ci hanno dato la possibilità di acquisire un numero pressoché illimitato di immagini a una definizione più o meno alta, questi da soli non hanno di certo incrementato la nostra creatività. Al massimo l'hanno stimolata, e questa è già una buona cosa. Ma l'esplorare le infinite possibilità del nostro spirito creativo è essenzialmente un atto volto alla conoscenza di noi stessi, e nessuno oggetto, per quanto tecnologico, moderno e meraviglioso, è in grado di fare per noi. Il gesto viene sempre dal nostro intimo. Per questo motivo, come ho scritto già in precedenza, il risultato di questa pratica è un qualcosa di secondario. Serve solo

GIULLARI DI STRADA

Immagine
Berlino - Il muro dei bimbi (2014) Quando faccio fotografia di strada ho sempre un occhio di riguardo per la street art, un tipo d'arte che amo molto. Mi piace contestualizzarla nel paesaggio, spesso monocromando l'immagine per separare i due messaggi visivi, il graffito e la foto. Ho iniziato ad avvicinarmi alla fotografia con l'indagine del territorio, uno stile che in qualche modo unisce la fotografia di strada a quella architettonica. Testimoniare il cambiamento urbano di una città è un modo distaccato ma abbastanza oggettivo per comprenderla in profondità e capirne l'evoluzione. Da qui inizia la mia ricerca di una contestualizzazione della street art all'interno della scenografia cittadina, perché il significato di un graffito non può essere unicamente autoreferenziale, ma deve forzatamente instaurarsi all'interno di un territorio prescelto. Il mio click è anche un gesto di empatia nei confronti di chi, passando di lì con i suoi colori, ha lasciato u

UN PROGETTO METODICO

Immagine
Arezzo - Orologio Astronomico (2013) Gli Appunti di Viaggio sono un metodo per rivalutare l'operato degli ultimi anni di attività fotografica amatoriale, dal periodo didattico dell'associazione Deaphoto di Firenze, al passaggio alla fotografia digitale durante il biennio vissuto nella provincia di Viterbo, fino alla scoperta della Mindful Photography grazie a un paio di workshops tenuti ad Amsterdam, nell'Olanda in cui ormai vivo da svariati anni. Tre luoghi diversi per tre fasi ben circoscritte della mia storia di fotografo e creativo, da analizzare e rappresentare attraverso un progetto metodico come il format del blog. L'intento è quello di capire le fasi di questo percorso e provare a gettare uno sguardo verso i luoghi che mi aspettano, in un periodo della mia attività in cui non sempre riesco a riconoscere il significato del mio incedere. Il mio percorso spirituale deve necessariamente proseguire di pari passo con quello creativo, una logica apparentemente a

NON LASCIARSI SCORAGGIARE

Immagine
Rotterdam - Scorcio Urbano (2013) Nella mia evoluzione di fotografo devo confrontarmi inevitabilmente con almeno tre grandi flussi di immagini che, volente o nolente, influenzano il mio modo di vedere e di riprendere. Le foto commerciali, nelle quali la tecnica e la tecnologia fanno da padrone, regalandoci un realismo spesso sconcertante e una definizione che ammalia e confonde. Le foto dei grandi autori del passato, pietre miliari della storia della fotografia, alle quali è sempre bene ritornare, cercando di contestualizzarle nel presente e spogliarle di tutta la retorica che si portano dietro, per poterle di nuovo vedere per quel che sono. Infine le foto dei social, l'interminabile sequela di momenti congelati dagli obbiettivi degli smartphone, così innaturali e a loro modo conturbanti, con quegli effetti sintetici che sono meri fronzoli di un costume sempre più in voga. Uscire da questa giungla di immagini senza esserne anche solo minimamente scoraggiato non è semplice, cer

SCENOGRAFIE INCONSCIE

Immagine
Nijmegen - Al Museo (2013) L'archivio è un luogo silenzioso, in cui immergersi beatamente. Laggiù le immagini acquistano potere, come strani artefatti. È un luogo pieno di sorprese, di ricordi e di occasioni. Mi scopro a girovagarvici rapito, un viaggio nel viaggio in cui tutto ha già un significato, e l'unica cosa da fare è ritrovarlo. L'occhio non guarda mai a caso, ma il caso opera sempre attraverso l'occhio. Tutto rimane registrato in un'immagine, e spesso è necessario del tempo per farne affiorare il senso e finalmente rivelare tutti gli elementi che, per volere cosmico, hanno converso in quel singolo momento. C'è il processo del guardare e del cercare, mentre tutto accade attorno a te ma niente pare attirare la tua attenzione, perché gli elementi ti sfuggono, o forse semplicemente perché il caso non è ancora intervenuto. Poi l'immagine arriva, la vedi, sei pronto e scatti, una serie di gesti simultanei curiosamente semplice, un processo cons