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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

UNICA VIA, DUE DIREZIONI

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Unica via, due direzioni (2014)  Leggendo questa immagine non posso fare a meno di pensare al cammino spirituale come unica via possibile e alle due diverse direzioni che esso propone, la ricerca interiore e l'atto di fede. Le due strade conducono al medesimo traguardo, spesso incrociandosi, correndo parallele o addirittura condividendo lo stesso terreno, ma la scelta di quale imboccare è fondamentale.  I due sentieri che sia aprono oltre il ponte illuminato ci appaiono impervi. L'unica cosa di cui siamo sicuri è della via che abbiamo davanti, un ponte solido, invitante, perfettamente definito.  Il sentiero di sinistra, forse quello della fede perché più illuminato e apparentemente più breve, è in realtà quello più arduo. A destra c'è l'oscurità del dubbio, dell'incertezza, il lento incedere verso la verità.  Capire quale faccia al caso nostro è il primo decisivo passo verso la realizzazione.

CONNESSIONI

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Traliccio (2007) Scattare da un'auto in corsa, così come da una finestra, permette di riconoscere più facilmente il proprio ruolo di osservatore distaccato. L'ambiente neutro dal quale si osserva la scena ci aiuta a richiamare quel silenzio interiore che è come una seconda messa a fuoco. Le linee elettriche aeree che corrono parallelamente all'autostrada sono il simbolo delle nostre connessioni virtuali. Siamo ormai legati da fili e da frequenze, più che da impegni e promesse. L'illusione di una rete di amici ci rassicura, per quanto effimera sia la sua natura. L'idea è solida come una struttura metallica, ma la consistenza di queste relazioni è fine, quasi invisibile, come fili tesi sullo sfondo di un cielo che si rabbuia.

DIETRO LE PORTE CHIUSE

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Hallenthal - Interno (2015) Fotografo oggetti nelle case degli altri. Mi affascinano. Mi raccontano quello che avviene dietro le porte chiuse. Ovviamente è pura fantasia, banale interpretazione... ma non lo è anche tutto il resto? Non ci sono allestimenti. Non si tratta di nature morte. Le cose sono esattamente dove devono essere, secondo un ordine predestinato, o più semplicemente deciso dal caso. Bambole e pupazzetti sono soggetti meravigliosi. Ci immedesimiamo nel loro guardare, e inventiamo storie su di loro, animandoli. Sono loro i protagonisti delle case vuote, che poi vuote non sono... o dobbiamo supporre che la presenza del fotografo non conti?

IL CULMINE DI UN'ESPERIENZA VISIVA

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Rotterdam - Stazione (2014) E' perciò la consapevolezza alla base dell'atto fotografico. Consapevolezza della ricerca, del gesto e della selezione. L'esperienza del fotografo infonde significato all'immagine. Il suo semplice apparire la rende importante, perché quell'unica foto simboleggia un intero percorso. Come in questo caso; l'immagine delle due figure dietro il vetro, in una fredda giornata invernale, sintetizza l'esperienza fotografica di quella specifica mattinata, alla quale seguirebbero almeno un centinaio di altre foto scattate nel medesimo contesto. Lo scopo è quello di non rendere necessaria un'esperienza visiva più lunga di un'immagine per carpire la testimonianza del fotografo, e questo è possibile solo riconoscendo consapevolmente il culmine di quell'esperienza visiva. Che in termini tecnici si tratti o meno della foto migliore è un fatto assolutamente secondario.

FOTOGRAFIA CONSAPEVOLE

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Budapest - Cabina Telefonica (2014) Fotografare in modo consapevole è un atto di presenza, e se lo studio è paragonabile alla meditazione, il gesto conclusivo che cattura un'immagine è sempre un gesto d'amore. In questa foto ci sono due soggetti (telefono a gettoni e uomo anziano) appartenenti allo stessa epoca, che sembrano venire sopraffatti dalle scritte e dal degrado, dal tempo e dal cambiamento. La scena è stata allestita dal caso, così come il caso mi ha fatto trovare in quel punto preciso con la macchina puntata. La consapevolezza di quel stavo facendo già esisteva, anche se non era ancora pienamente riconosciuta. Il tempo, che è essenzialmente percettivo, ha fatto il resto. Ho sempre creduto che la natura di questa immagine fosse monocromatica. Mi sbagliavo.