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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

RICOSTRUIRE

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Leida - Cantiere (2016) Non è obbligatorio distruggere per poter ricostruire. Non servono strappi energici e parole definitive per imboccare una nuova strada. Spesso, con la scusa del voler ricominciare, si fa tabula rasa, e ci sentiamo forti, coraggiosi. Pensiamo di aver annientato il nemico, invece lo abbiamo solo rafforzato.  Leida è una città magnifica, eppure sono tornato a casa con questo scatto. Ve ne sono degli altri ovviamente, ma questo mi ha colpito in particolar modo. Mi comunica lo zelo con cui il mondo moderno distrugge e ricostruisce, ogni strada, palazzo, angolo di questa foresta di cemento. Senza vergogna. Giustificato. Nell'era del guardare ribaltato, in cui prima si fotografa e poi si osserva, vale ancora la pena raccontare di una sensazione, fermata per necessità in un'immagine. 

RITORNO A CASA

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Utrecht - Coppia sul Canale (2015) "Tornare a casa" è una sensazione di completo abbandono, è il modo in cui mi piace riconoscere lo stato di felicità che non è né ebbrezza né fremito, ma qualcosa di familiare ed accogliente, il luogo del riposo al quale prima o poi tutti vogliamo fare ritorno. Utilizzo spesso questa metafora per spiegare la "giustezza" di un evento, l'armonia che si ristabilisce grazie ad un intervento consapevole, piccoli o grandi gesti della nostra quotidianità. In questa immagine riscopro il significato del "tornare a casa", anche grazie ai colori pastellati e ai contorni smussati di un vecchio obbiettivo manuale. Vedo l'equilibrio tra colori e forme, le ombre che si allungano verso la fine del giorno, la coppia che cammina in direzione del viuzzo, perché è proprio laggiù che li aspetta casa loro. Una cosa normale... giusta.

EVADERE IL LINGUAGGIO

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Amsterdam Zuid (2016) Il problema del linguaggio, che sembra sfuggire al medium fotografico, può diventare un'opportunità per aggirare le trappole del pensiero e della teoria, ed avere finalmente un messaggio della realtà dalla realtà. Ci viene detto comunque che l'immagine, delimitata dalle regole di composizione, inquadratura, profondità di campo ecc., è per sua natura bugiarda, ma io mi chiedo se non sia invece forzatamente bugiarda l'interpretazione che le si dà. Nel silenzio interiore è possibile leggere un'immagine e forse carpirne il suo significato oggettivo, svuotando la mente da ogni possibile modello e aspettativa. Gli alberi sono alberi, i palazzi sono palazzi, il cielo è solo cielo, una lettura che scavalca i simboli e gli schemi, ponendoci di fronte alla realtà congelata... se davvero possiamo chiamarla "lettura".