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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

GERARCHIE

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Bambola Comoda (2016) Le gerarchie si fondono su discrete discriminazioni, schemi mentali impegnati a selezionare, dividere, etichettare e giustificare atteggiamenti predominanti. Su cosa si fonda l'idea di mettere su piani diversi le merci? C'è il prodotto industriale, risultato di una catena di montaggio in cui macchina e uomo collaborano secondo disegni prestabiliti, c'è poi quello artigianale, in cui all'uomo viene riconosciuto un ruolo più importante, e infine c'è il prodotto artistico, nobilitato dalla cultura del fare, per cui l'artista si posiziona gerarchicamente sul gradino più alto della scala del rispetto, sempre secondo gli schemi mentali della nostra cultura. I primi due sono semplici utensili, il terzo tipo di prodotto serve invece a intrattenere, o al limite a pensare, che può essere a sua volta una forma d'intrattenimento. La differenza è fittizia. Tutto è un gioco dell'ego. Come bambole adagiate su comode poltrone, assistiamo al

DINASTIA

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Padre e Figlio (2016) L'idea della continuazione attraverso la prole si basa su regole temporali che la realtà sfugge. Il momento è senza tempo, un po' come l'immagine. La continuazione è il risultato del pensare e dell'accumulo di memorie, perciò fondamentalmente fasulla. Il legame con un figlio pare girare intorno alla somiglianza fisico-caratteriale, che come sappiamo non ha nulla che vedere con la nostra reale identità (somiglianza che peraltro si afferma solamente grazie al ricordo ed è quindi legata al tempo). Nella realtà atemporale il legame è lo stesso che sentiamo con il resto della manifestazione: alberi, animali, montagne, stelle...  L'esperienza del genitore può sollecitare la comprensione del vero amore (quello incondizionato) e allo stesso tempo rafforzare l'ego (che aspira sempre alla continuazione).  I figli ci insegnano ad amare, ma il vero amore non è mai esclusivo.