Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

OLTRE IL RITRATTO

Immagine
Belgio - Amal (2016) La posa suscita nel soggetto ritratto la consapevolezza dell'apparire. Leggere questa espressione negli occhi del soggetto fotografato può essere motivo di ricerca. Gli occhi ci dicono quello che il soggetto vuole mostrare, ma ci rivelano anche quello che intende nascondere, oppure ciò che non è ancora pronto ad affrontare. Perciò possiamo soffermarci sulla funzione primaria del ritratto, che è appunto quella dell'apparire, o andare oltre, sondarne i motivi e capirne la provenienza, il desiderio di appartenenza, il dilemma esistenziale.

RAPPORTARSI ALL'IMMAGINE

Immagine
Berlino - Tre uccelli (2014) Ho come la sensazione di appartenere a quelle immagini. Le guardo e le riguardo, e più questo rituale va avanti più loro divengono parte di me. Oltre ogni soddisfatta esigenza e rituale estetico io sento di amare le mie foto. E come non potrei; ho costruito un rapporto emotivo con loro, un rapporto positivo. Nessuna incertezza, nessuna insicurezza. Se le odiassi diventerei la loro vittima, anzi la vittima del pregiudizio negativo nei miei confronti. Ho fatto una scelta, e ho scelto di amare. Ecco allora che il volo di un eccello diventa il messaggio di un figlio lontano, e così l'immagine racconta la storia di un legame indissolubile. 

VISIONI LATENTI

Immagine
Gelato al Ponte Vecchio (2016) C'è un ritorno all'immagine. La foto acquista potere imprimendosi nella memoria. Il vedere la foto diventa esperienza che nel ripetersi si rafforza. Tornare frequentemente alla solita immagine permette la costruzione di un rapporto emotivo. Proprio come la scena del mondo reale ha bisogno di un certo ammontare di tempo per imprimersi sul supporto chimico o elettronico, così l'immagine richiede tempo per imprimersi nell'esperienza del vedere. E ad ogni nuova lettura, proprio come in un bagno chimico, affiora un nuovo dettaglio. Tutte sono immagini latenti nel gioco dell'inganno. In verità la prima esperienza visiva rimane quella più reale. Ogni conseguente rilettura diventa materiale da costruzione per nuove splendide concettualizzazioni che, per loro natura, portano sempre molto lontano dalla realtà delle cose.  

FLUSSI DI OSSERVAZIONE

Immagine
Hannover - Intubato (2014) Espandendo la consapevolezza le definizioni si perdono, le linee di demarcazione dileguano, formano immagini indefinibili, magari sfocate. Non ho una vera opinione su ciò che vedo. Posso dire di riconoscere le immagini più forti, ma nessuna mi appare più importante di un'altra. La forza di una si basa sulla debolezza delle altre. E comunque ogni istantanea testimonia il flusso di osservazione-ritaglio-riproduzione, che nell'insieme definisce una convergenza d'intenti. Non m'interessa una lettura oggettiva della foto. Ogni immagine ha una funzione diversa a seconda del contesto in cui viene letta. Non deve per forza colpire. Può anche passare inosservata, lasciare indifferenti, restare silenziosa. Eppure verrà anche il suo momento. Avrà una sua funzione, che verterà inevitabilmente sul ricordo.