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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

RITUALI

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Rotterdam 2018 Cerco la potenzialità visiva in ambienti familiari, ripetendo i soliti rituali. Percorro più volte le stesse strade e piazze della città, spingendo lo sguardo oltre il conosciuto, perché la mia ricerca non è proiettata verso l’esterno ma dentro di me. Scopro nuove visioni grazie a nuovi modi di vedere.

UN MESSAGGIO

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Gouda 2018 Di riflesso, la realtà vuole fare breccia. Il messaggio è tutto quello che il mistico può dare. Il messaggio ha solo il potere di scuotere, di incrinare le false certezze. È l’adepto che permette al sad-guru, il maestro interiore, di intervenire nella fase del risveglio, anche se in realtà questa separazione non esiste. La vera natura affiora. Il messaggio è solo un vento tiepido che spazza le nubi. Può una fotografia diventare quel messaggio?

SEMPLICE

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Bruxelles 2018 Se una foto racconta una storia è perché il pensiero è intervenuto nella fase dell’osservazione. L’immagine non ci dice ciò che è, ma esprime un concetto riconducibile al bagaglio culturale dell’osservatore. Quando invece la foto non racconta alcuna storia, quando cioè non vi è concettualizzazione dell’immagine, ma solo una registrazione naturale di un normale accadimento, un istante di vita estratto dal mondo, ecco che forse abbiamo una testimonianza inalterata della realtà, che è normalità, semplicità.

ERRATA CONOSCENZA

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Bruxelles 2018 Come il mistico che mostrando all'adepto un secchio pieno d’acqua gli chiede di riconoscere il fiume dal quale proviene, io estraggo immagini dal mondo come prova dell’errata conoscenza della realtà che abbiamo sviluppato basandoci sulla nostra memoria visiva. Il fotografato è sempre concettuale. La realtà non lo è mai.

MAESTRO DELL'AMARE

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Leiden 2018 Da un albero puoi imparare ad amare. Osservalo attentamente. Guarda come muove dolcemente le sue fronde al vento. È il vento che le muove? Sono loro? Oppure è solo una danza senza causa? Ammira il modo in cui svetta sicuro allargando i suoi rami verso il cielo. E come la sua ombra è sempre pronta a darti refrigerio nelle torridi pomeriggi d’estate, e le sue foglie che respingono le gocce d’acqua nelle giornate di pioggia. Lui non si crede altro, non si immagina altro di ciò che è. Un albero.  Essere quello che siamo senza aggiungere niente di immaginato è la prerogativa essenziale per amare.

MERAVIGLIE

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Roma 2018 Quali sono i valori effettivi della storia, dell'arte e dei canoni di ballezza, se messi a confronto con la potenza della natura? Anch'io faccio il turista e punto la mia fotocamera verso le meraviglie delle città millenarie. Eppure mi chiedo: quali sono le vere meraviglie?

MACCHINA MAGICA

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Gouda 2018 Al cospetto degli alberi antichi trasformo il gesto fotografico in un rituale di venerazione. Non ho altro da dare, a parte il mio amore incondizionato per la vita in ogni sua forma, e per il movimento della coscienza che presuppone la dualità, un osservatore e un osservato, e una macchia magica che cattura disegni di luce.

ELEMENTI E GUNA

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Leidsche Rijn 2018 Nella loro semplice complessità, fatta di contorsioni e aggrovigliamenti, gli alberi riescono ad indicarci l’infinita potenzialità creativa degli elementi e dei guna (le qualità). Unica è ogni forma arborea, con i suoi tronchi nodosi rigati da ruvide cortecce, e i sottili rami allungati casualmente verso il cielo. Infinite le impronte di un singolo, in ogni fase del ciclo delle stagioni. Tutti questi piccoli segreti posso solo accarezzarli lievemente, grazie a un timido click.

CHIAMATA AL RISVEGLIO

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Gouda 2018 Diventare tutt’uno con l’osservato. Questa è la realtà. Quando non esiste più la divisione tra il vedere e l’oggetto del tuo vedere, grazie a un gesto d’amore,  ecco affiorare la verità. La potenza visiva di un albero è come una chiamata al risveglio.

GIOCO

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Leidsche Rijn 2018 Che meraviglia la fotografia! La luce che irrompe attraverso le tende, il cielo azzurro e le ombre allungate degli alberi. C'è un mondo là fuori che vuole essere osservato, amato, rapito...  In realtà il mondo è solo dentro di noi, ma che bello lasciarsi ingannare ancora una volta, magari solo per gioco.  Questo è il primordiale desiderio dell'essere: esperire il creato in modo unico e sempre diverso. La scoperta della diversità con occhi meravigliati, con lo sguardo di un bambino, è tutto ciò a cui veramente aspiriamo. 

SCEGLIERE

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Vleuten 2018 Sono sempre più spesso le foto non costruite, non pensate, a parlarmi nella fase di post-produzione. So come funzionano le regole della composizione e conosco bene la funzione di un soggetto. So come si racconta una storia con un'immagine. Ma non cerco ciò che conosco. Cerco ciò che si mostra spontaneamente, un istante non pensato che lasci trasparire la realtà. Ad essere sincero non so come seleziono le mie foto. E questo è un bene. Un albero non è mai solamente un albero. Un albero è l'albero, e la sua unicità è ciò che mi preme riconoscere.  La foto scavalca il concetto, aiuta la parola, evoca la realtà.

PARADIGMI

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Leidsche Rijn 2018 Teniamo a mente questi tre paradigmi per poter meglio affrontare questo tipo di fotografia. 1. La serenità, la pace, la calma, la giustezza, la semplicità di un vedere consapevole, di un forte stato di presenza. 2. L'osservazione indiscriminata, non condizionata da un pensiero, da un'idea, da una convenzione o da un progetto. 3. L'assenza di sforzo nel comporre e registrare la scena grazie a un gesto privo di tensione ma totalmente consapevole. 

IMMAGINATA

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Utrecht 2017 Tra un'immagine e l'altra ci sono tutte quelle che non sono riuscito a fermare, che ho lasciato libere, perché il mio vedere è senza più tensione. La foto mai fatta è la prova di questo metodo: un'immagine immaginata. Continuo a rincorrerle, a cercarle, queste immagini latenti. Sono loro che mi fanno sentire vivo. È il grande gioco.

INCONDIZIONATO

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Terwijde 2017 Se il mio vedere è libero dal condizionamento, posso lasciare una traccia di verità. Non combatto il condizionamento con un desiderio reattivo di liberazione ma con la comprensione dei processi mentali che lo alimentano. Quando osservo il mondo ed ho a disposizione una fotocamera, cerco nella potenzialità del mio vedere il seme di un gesto incontaminato che possa condurmi al click. Si tratta di una ricerca priva di qualsiasi pregiudizio.  Le mie fotografie sono il risultato di un vedere incondizionato e per questo motivo non possono mentire.

REALTÀ

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Drenthe 2017 Se fuggiamo l'esperienza, non possiamo più parlare di fotografia.  Se definiamo Realtà uno stato immutabile e atemporale mentre il suo opposto (Irrealtà) qualcosa di mutevole e soggetto agli effetti del tempo, la fotografia, che è esperienza condizionata dalla materia, dal tempo e dal pensiero, appartiene sicuramente all'Irrealtà. Io non pretendo di fermare questa fantomatica realtà con la mia fotocamera, ma mi metto alla sua ricerca, consapevole dell'inganno. Non sono a caccia di una prova o di un'esperienza, ma di una frequenza che mi permetta di rimanere centrato nel mio essere, che poi è l'unica e sola realtà.