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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

ARMONIA DELL'IMMAGINE

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Roma (2018) Continuo a studiare la normalità, che non è mai banalità. Continuo a cercare geometrie armoniose. La fotografia è soprattutto armonia dell'immagine. Continuo a non sottovalutare la luce di mezzogiorno. Resto in attesa, non del momento decisivo ma di un segmento della continuità, un indice di atemporalità. Continuo a fotografare per gioco e per curiosità, e scrivo per le stesse ragioni. Continuo ad amare.

FURTO SILENZIOSO

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Amsterdam (2018) Credo che la foto “rubata” possa considerarsi tale solo quando il soggetto è consapevole di essere fotografato senza il suo consenso. Se la ripresa avviene invece in segreto, non vi è alcuna esperienza di privazione. Potrebbe accadere in un secondo tempo, se il soggetto si riconosce in una pubblicazione, ma il tipo di fruizione dell'immagine condizionerà la sua reazione. Potrebbe infatti anche fargli piacere o esserne orgoglioso. Evito di proposito, grazie alla tecnica “from the hip”, la possibilità di un furto colto in fragrante. La mia è una fotografia che cerca l'armonia, non l'equivoco. 

LUOGHI LENTI

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Napoli (2018) La città è stimoli, sensazioni, movimento, turbinio, alternanza, caos, imprevisto… È il luogo ideale per fermare la vita in un’immagine. Ma può anche essere molto stancante. Al termine di una giornata passata tra le vie della città, ecco che torna il bisogno di ritrovare l’equilibrio interiore, Cercare luoghi lenti, geometrie armoniose, silenzi… Immagini che non corrono, che sono lì ad aspettarmi. Sulla via di casa…

FLUIDITA' D'AZIONE

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Amsterdam (2018) Se vado oltre l’intelletto, trovo un luogo ed un tempo senza tempo, in cui manifestare l’amore come conseguenza naturale. L’arte come esplosione creativa non competitiva. Possiamo anche cibarci di concettualità, basta rimanerne liberi. Ogni foto è figlia di una fluidità d’azione. Appena sento che la tensione prende il sopravvento, la lascio andare. Una foto non riuscita è meglio di una buona foto fatta al costo di un malinteso o di uno stato di tensione.

FOTOGRAFIA NECESSARIA

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Napoli (2018) Posso fare fotografia dalla camera del mio albergo? Andre Kertesz passò gli ultimi anni della sua vita a fare foto dal balcone del suo appartamento newyorchese con l’aiuto di teleobiettivi. Scopriva nuova geometrie, comparse apparentemente scontate, particolari sfuggenti. Eppure non credo cercasse un risultato, un’immagine definitiva. Kertesz è sempre stato un mio punto di riferimento. Le sue foto trasudano la sua sensibilità. Era innamorato del mondo e quell’amore lo manifestava attraverso la sua fotocamera, grazie a un curiosare mai ebbro, mai confinato anche nelle situazioni più inibitorie, come la vecchiaia appunto. Ma quella sua curiosità era il carburante che lo teneva vivo. Non un ossessione, come capitò a molti fotografi anche della sua generazione, ma una normale necessità. Amare, è questa la normale necessità alla quale dovremmo provvedere in modo naturale, come nutrirsi e levarsi, ma che purtroppo spesso ci dimentichiamo. Nutrirsi spiritualmente grazie

LO ZEN E LA FOTOGRAFIA

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Utrecht (2018) “Ciò che vale per il tiro con l’arco e il maneggio della spada vale, sotto questo aspetto, per ogni altra arte.”  Lo Zen e il Tiro con l’Arco, di Eugen Herrigel 

POTENZIALITA' VISIVA

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Driebergen (2018) Limitato dalle circostanze ma libero dalle conseguenze delle limitazioni. Accettare gli ostacoli per eliminarli. Di cosa hai davvero bisogno? Di una macchina fotografica? No, hai bisogno della potenzialità visiva, tutto qui.

ABILITA' SPIRITUALE

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Amsterdam (2018) In che modo l’abilità diventa da tecnica a spirituale?  Solo con l’abbandono dell’attenzione e dell’Io. L’abilità tecnica ha bisogno di mirare per colpire il bersaglio, quella spirituale no.

TRAPASSARE NELLO ZEN

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Utrecht (2018) Qual è il più alto grado al quale un arciere può aspirare? Riuscire a colpire il bersaglio senza arco né freccia. Danzare senza danza. Allora la disciplina trapassa nello zen.

CHI E' LO STRUMENTO?

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Amsterdam (2018) Dopo anni di studio e di esercizi, l’adepto che segue il maestro zen del tiro con l’arco si accorge che non esiste separazione tra arco, freccia, bersaglio ed arciere, al punto che lui non sa più se è l’arciere che sta tirando oppure è l’arco che utilizza l’arciere per essere tirato. Può la fotocamera usarmi per registrare le immagini? 

STARE AL DI SOPRA

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Gouda (2018) “Dei colpi cattivi non deve irritarsi, questo lo sa da un pezzo. Impari anche a non rallegrarsi di quelli buoni. Lei deve liberarsi dell’altalena del piacere e dispiacere. Deve imparare a stare al di sopra con distacco e indifferenza e perciò a rallegrarsi come se un altro e non lei avesse tirato bene. Anche in questo deve esercitarsi instancabilmente. Non può nemmeno immaginarsi quanto sia importante.”  Lo Zen e il Tiro con l’Arco, di Eugen Herrigel

SI SCATTA!

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Collonges La Rouge (2018) Rimanere in tensione, in attesa, ma senza intenzione. È questo il grande dilemma del tiratore. Alla domanda “ come posso tirare la freccia (o scattare una foto?) senza averne l’intenzione?” , il maestro risponde: “Semplice! Si tira!” Ovvero, il tirare avviene da sé. Dimentico dell’Io, dimentico del premio e di qualsiasi ambizione, il gesto avviene, naturalmente.