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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

ATEMPORALITÀ

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Nascosti ma alla luce del sole - Colonia (2019) L'atemporalità è ciò che raggiungiamo una volta che si rifiuta il concetto di linearità del tempo. Il "Divenire" è pensato mentre l'"Essere" è la sola cosa alla quale possiamo aggrapparci. Nell'Essere troviamo la potenzialità di tutte le possibili trasformazioni, passate e future. Si può amare solamente ciò che è, nella forma presente, in tutte le sue passate o future rappresentazioni. La memoria ci viene in aiuto per capire la realtà oltre il Divenire. Ma la memoria sa anche essere molto inaffidabile, perché soggetta al condizionamento delle emozioni. Infatti ci piace ricordare solo quello che si vuole ricordare e lo si ricorda sempre nel modo che preferiamo.  Se riuscissimo a leggere le fotografie con la consapevolezza dell'atemporalità, forse queste potrebbero aiutarci a capire meglio l'inganno del Divenire. Al cospetto di ciò che è stato abbiamo due possibilità: creare una narrazion

LIMITATO E CONCETTUALE

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Dal Treno - Estate 2019 Limitare le proprie intenzioni: scattare dal finestrino della carrozza ogni volta che il treno si ferma. È il Caso che produce questo tipo di fotografia oppure il Divino? Ma se il Caso, per sua natura, non può avere intenti, come possiamo auspicare un risultato? E se il Divino è solo concettuale, che cosa ci rimane? Semplice, il gioco della rappresentazione e del miscuglio dei guna.  Limitato e concettuale. Chi produce questo tipo di fotografia è strumento al pari della fotocamera. Testimoniare il risultato con la consapevolezza dell'intento che l'ha sprigionata è sicuramente più interessante. Solo il "concettuale" può infondere significato a queste immagini. E allora, che il gioco abbi inizio!  

PIACERI SOFISTICATI

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Striscia di terra - Comacchio (2019) Ogni fase del processo fotografico riserba un piacere diverso e sempre rinnovato. Quando sono fuori a fare fotografia di strada, paesaggistica o che altro, mi dedico totalmente alla registrazione del manifestato, gettandomi con mente e cuore nella missione, senza alcun pregiudizio. Il piacere sta proprio lì, nell'osservare il mondo senza regole, senza freni, nel rispetto massimo per ogni cosa viva e meravigliosa. Nella successiva fase di elaborazione, lascio tutto molto all'istinto. Anche in questo caso cerco di non farmi condizionare da stati di tensione o chissà quali aspettative. La scelta cromatica è un qualcosa che avviene quasi in automatico e solo molto raramente torno sulle mie decisioni iniziali.  Infine c'è la fase di selezione e di presentazione, che può accadere attraverso un semplice post come questo. Il piacere sta nel tornare per la terza volta a leggere un'immagine, ritrovare la sensazione che mi ha spint

POTENZIALITÀ VISIVA = POTENZIALITÀ DIVINA p.4

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Un'esplorazione del piacere visivo che va oltre l'estetica classica e l'alta definizione. Saper vedere è una qualità divina innata. Scoprire la bellezza in ogni luogo rimuovendo dai nostri occhi le bende della conoscenza indotta. Guardarsi attorno in modo nuovo, unico, è anche un gesto di devozione nei confronti della Creazione. Il cromatismo binario è l'unico linguaggio a cui mi appello. Ho bisogno di linee e forme ben definite per trovare quello che cerco, così il bianco e nero mi viene incontro. Dove il normale non è affatto scontato, allora avviene il miracolo della scoperta: la presenza della mia fotocamera è un'anomalia della casualità... forse. Spezzetto il mondo e recito preghiere. Questo è il mio incedere nell'universo della fotografia lungo il confine sottile tra il pensare e il lasciare accadere. 4a. In volo – Abbazia di San Galgano 2019  Scrivere storie con la forza del pensiero. Materializziamo il nostro personale universo attraverso

DIVORATORI DI ESPERIENZE

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Panorama - Assisi (2019) Divoratori di esperienze, incapaci di gustare pienamente quello che l'universo ha da offrire, aguzziamo i nostri sensi per spingerci ogni volta un po' più lontano, ma rimaniamo sempre sulla superficie delle cose. Per il turista moderno accumulare è più importante di esplorare, e condividerle, queste esperienze, è più gratificante di viverle nella loro interezza. Quello che mi interessa è sapere osservare gli altri che osservano, capire le necessità di coloro che vagano in cerca di qualcosa, registrare i comportamenti di questa generazione che non riesce a prendere un respiro, a guardarsi veramente intorno, a toccare con semplicità il cuore delle cose.  Tutto è esperienza, ed ogni esperienza è magnificamente unica. 

SAPIENS p.4

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Come i nostri progenitori che lasciavano impronte sulle pareti delle caverne, i sapiens moderni continuano a lasciare tracce del loro cammino in mondi più o meno virtuali. Un fotografo li aiuta a rimanere aggrappati nella storia immaginata della realtà, grazie a quadri che ricordano, in qualche modo, delle effigi rupestri contestualizzate in paesaggi moderni. I soggetti, proprio per la loro voglia di lasciare un segno, si stagliano sempre ben definiti anche nel caos che li circonda. Dove mancano questi protagonisti, non possiamo ignorare il loro intervento sul territorio, quell'irrefrenabile desiderio di testimoniare la loro esistenza. Siamo quello che siamo per colpa o per merito della nostra smania di raccontare storie, e in un mondo in cui queste storie sono diventate le fondamenta su cui costruiamo le nostre vite, terribili, meravigliose e immaginifiche, che male potrebbe fare una storia in più o in meno? 4a. Preparazione dei pupazzi alla festa di St. Marteen – Utrech

DEMOCRATIZZAZIONE DEL FOTOGRAFATO

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Asciugare - Ronciglione (2019) Nella democratizzazione del fotografato si imita il processo meditativo che non discerne tra buoni e cattivi pensieri, ma semplicemente li osserva innalzarsi e scomparire. In questa pratica ci si concentra esclusivamente sul processo del pensare, senza badare alla sue qualità. In modo analogo, registrando immagini di soggetti più o meno interessanti, si testimonia il processo di acquisizione delle immagini, senza discrezione alcuna. Ecco allora che accettando in modo democratico tutto il fotografabile, non si è più vincolati al soggetto e al messaggio dell'immagine. Possiamo in tal modo abbandonarci completamente al nostro ruolo di "osservatori del mondo" e "registratori di istanti", quasi fossimo dei semplici strumenti della danza divina, non molto dissimili dalla fotocamera che utilizziamo.

MANICHINI: ALCUNE LETTURE

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Manichino #04731 - Perugia Fotografare i manichini per conoscerne il potere semantico, il significato metaforico. Noi e Loro. Quali sono le differenze? Di certo Loro si lasciano fotografare. Non sono schivi. Non reagiscono alla forza ipnotica dell'obbiettivo. Sono dei modelli eccezionali, impassibili, di una nobiltà quasi aliena. Sono Loro che ci assomigliano o siamo Noi che desideriamo assomigliare a Loro?  Sognando intelligenze artificiali e probabili cyborg, in un futuro ormai sempre meno fantascientifico e sempre più attuabile, ecco che Loro ci ricordano queste gloriose creature in-animate, ovvero senza anima. Creature perfette, modellate, programmate. Di nuovo, chi assomiglia a chi? E poi, ecco la mano che li veste, che li posiziona, che li mostra. Nella preparazione del manichino si intravede il senso della sua esistenza infusa dal creatore. È un replicante a tutti gli effetti, specchio dei nostri bisogni indotti, feticcio del Dio Narciso che la società contempor

UNA COMPETITIVITÀ SANA

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La competizione negli occhi di un bambino - Ascoli Piceno (2019) Ripensare il significato di competizione in termini non-dualistici.  Possiamo pensare ad un tipo di "competitività sana" che non punti a soverchiare e ad umiliare l'avversario per affermare la forza del vincitore, ma serva esclusivamente a migliorare tutti i concorrenti. In questa nuova visione della competizione non possiamo aspettarci alcun premio se non quello più nobile, ovvero la gioia di essersi migliorati, perché quando subentra il concetto di retribuzione, più o meno materiale, che è sempre accompagnata dall'accrescimento della propria reputazione, veniamo inevitabilmente distratti dal significato più profondo della nostra impresa, contribuendo oltretutto a fomentare un senso di frustrazione negli sconfitti. Questo tipo di competitività di qualità più infima è assolutamente crudele perché crea divisione tra vincitori e vinti.  Competere in maniera sana significa invece aiutarsi reci

INGANNATORI DEL MANIFESTATO

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Fine pausa - Firenze 2019 C'è ancora posto per la fotografia di strada? Non si sono già spese troppe immagini per documentare gli usi ed i costumi dell'animale Uomo? Se il fotografo cerca una storia per “colpire” emotivamente lo spettatore, deve obbligatoriamente giocare sul filo dell'ambiguità, dell'imbarazzo e della contraddizione, mettendo i suoi soggetti nella scomoda posizione di venire giudicati. L'istinto del predatore non abbandona mai il “cercatore di storie”, almeno fino a quando questo obbiettivo non viene lasciato andare. Solo così sarà possibile scoprire un modo nuovo di vedere e raccontare le storie che la strada ci vuole rivelare. L'approccio dell'osservatore compassionevole non ridicolizza i suoi soggetti, ma li accarezza con un gesto gentile, quasi paterno. Scorrono davanti ai miei occhi migliaia di facce sconosciute, immortalate dai grandi fotografi del passato per dare vita a una narrazione che è sempre, inevitabilmente, superfici

SBALZI DI PRESENZA

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Una scala di metallo - Ancona (2019) Normalmente l'energia vitale si esaurisce con la pratica dell'osservazione indiscriminata e consapevole. La stanchezza fisica e mentale consuma lo stato di presenza e così la potenzialità visiva viene a mancare. È più che normale, in una sessione di fotografia di strada, alternare momenti di grande potenzialità visiva a momenti di indifferenza. Quando l'energia vitale è forte, il manifestato, e con esso la potenzialità del fotografabile, affiora senza sforzo in tutta la sua sorprendente vivacità. Il riconoscere questi sbalzi di presenza diventa materiale importante su cui meditare.

SENZA TITOLO

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Senza titolo - Assisi (2019) Se io decido di non attribuire alcun titolo ad una foto, è per lasciare all'osservatore libertà di interpretazione o perché desidero accentuare il suo messaggio prettamente referenziale? Prendiamo ad esempio questa immagine. A me è sempre piaciuto dare un nome alle cose, perciò non faccio nessuna fatica a trovare i titoli per le mie foto, ma più osservo questa composizione, che mi aveva affascinato già al momento dello scatto, più il suo nome continua a sfuggirmi. Probabilmente possiamo avvicinarci al suo messaggio con diverse chiavi di lettura, senza alcun bisogno di aiutini.  Spunta dal muro questa sagoma vagamente umana, come l'impronta di un gigante, che contiene una fessura proprio in mezzo a quella rotondità che potrebbe rappresentare la sua testa, come una finestra sulla sua interiorità, uno stretto pertugio che però è completamente sbarrato. La foto è stata scattata ad Assisi, città famosa per il pellegrinaggio turistico-religios

LA MAGIA DEL VEDERE

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Angolo - Ascoli Piceno (2019) La via è illuminata, ma non hai idea di dove ti condurrà. Sai solo che quella è la tua strada e non puoi tornare indietro... La street-photography non è semplicemente una ricerca di immagini significative estratte dal corso naturale degli eventi, ma anche un'intima indagine sul proprio modo di vedere. La naturale propensione verso il manifestato e le sue infinite variabili è un atteggiamento sempre molto gratificante, ma è quando si ribaltano le strategie, con l'intuito di una mente libera da impostazioni e regole, che la magia del "vedere" si lascia accadere.  Quell'istante non deve per forza essere condiviso. Il fotografo può anche portarselo nella tomba, ma averlo riconosciuto è il raggiungimento più alto a cui possa aspirare. Ha affinato la sua esperienza. L'ha resa nobile. In quell'istante il fotografo ha percepito l'essenza del suo essere, che è  consapevolezza manifestata attraverso l'esperienza di au

AVIDA ESTATE

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Ultima estate - Pescara (2019) Nei primi di giorni di settembre la pelle brucia ancora per le carezze dell'estate, sole, acqua e vento caldo, la danza degli elementi, il cuore che galoppa nel petto e la luce che ci racconta mille storie tutte diverse, tutte avidamente divorate con gli occhi. Perché l'estate è anche questo, il momento migliore per ubriacarsi di immagini, per mostrare le nostre nudità, carni, gesta e pensieri, tutto quanto sotto il torrido occhio giallo che stordisce le menti e leviga le inibizioni. Ho osservato forse con troppa bramosia questa estate tutta italiana, viaggiando sul litorale adriatico con il minimo indispensabile, una system-camera a focale fissa, e pur rimanendo in quel piacevole e distaccato atteggiamento in cui ormai da molto tempo pratico la fotografia di strada, non posso negare di essere stato spesso coinvolto emotivamente dalla grande danza della manifestazione. Nuovamente ho scoperto il mondo con l'occhio del mio obbiettivo, e