LA FOTOGRAFIA CHE SI OSSERVA

Budapest (2018)


La fotografia cerca da sempre di conoscere se stessa attraverso un tipo di auto-osservazione che ricorda le pratiche spirituali. I mistici però ci hanno insegnato che è impossibile oggettivare la nostra soggettività. L'occhio che tutto vede non può vedere se stesso, così bisogna andare per negazioni (ne-ti ne-ti). 
Mi chiedo se questo paradigma possa valere anche in fotografia. Forse questo spiegherebbe il motivo per il quale i pensieri più alti in materia non sono stati formulati da fotografi. 




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