EGO

Utrecht 2018


Fare fotografia può essere una pratica stancante se asservita a necessità egoistiche. L’ego è avido di esperienza e quindi di immagini. È cacciatore. È rapace. Questo atteggiamento comporta un forte dispendio di energie.
L’ego è anche in qualche modo necessario se vogliamo portare a termine un progetto, poiché incalza l’azione e riappare quando il processo creativo si conclude.
Ma lo stato di creatività è oltre il pensiero e svincolato dall’ego. Proviene essenzialmente dalla nostra intima identità divina, creatrice, dispensatrice di ordine e di amore.
Al termine di questo processo, di questa danza, riappaiono il pensiero, il desiderio e la paura, aspetti imprescindibili dell’ego.

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