FOTOGRAFABILE

Utrecht 2018


Molti grandi fotografi del passato erano voraci di immagini. Nonostante le evidenti differenze realizzative dell’era analogica, questi fotografi non perdevano mai l’occasione di usare la loro fotocamera. Alcuni di loro delegavano squadre di stampatori per far fronte alle innumerevoli pellicole da sviluppare. Qualcuno è arrivato addirittura a scattare in modo compulsivo con la consapevolezza che non sarebbe mai riuscito a vedere stampate le sue foto. Oggi questo timore non esiste, perché per quanto si possa scattare a raffica, abbiamo la possibilità di visionare subito le immagini sullo schermo della nostra macchina. Questo però ci insegna una cosa: la potenzialità visiva e visionaria di un fotografo è praticamente inesauribile, come inesauribile è il “fotografabile”. E le due cose sono collegate. Vi è la consapevolezza del continuo rinnovamento di una realtà sfuggente, che anche attraverso gli stessi protagonisti e i medesimi luoghi, rinasce sempre nuova agli occhi del testimone. Potremmo scattare infinite foto della corrente di un fiume ed ottenere infinite immagini della sua superficie, ognuna diversa dall'altra, nonostante il fiume sia sempre lo stesso.

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