SPECCHIO PER LE ALLODOLE

Lisbona - Uomo sulla panchina (2015)

La fotografia parlata in cambio di uno tsunami di immagini. Ridurre all'osso la selezione per esplorare a parole il luogo da dove tutto questo nasce. Ho un rapporto particolare con quasi tutte le mie foto: le trovo indiscriminatamente significative ma superflue. Alcune stanno in piedi da sole, ma la maggior parte hanno un senso solo quando fanno parte di un flusso.
Il viaggio, sia come metafora che come evento vero e proprio, è spesso il tema principale che perseguo. La luce è un optional che non sempre posso permettermi. La lascio volutamente al caso, ma fa parte dell'atteggiamento di accettazione che è alla base della disciplina spirituale orientale. Il controllo è uno specchio per le allodole. Chi ha davvero controllo? Il muscolo del dito indice sul tasto di scatto o l'occhio attaccato al mirino? Gli eventi cercati o quelli accaduti? La formazione tecnica e culturale o l'innata abilità del saper rompere le regole? Sia come sia, sul sensore rimane appiccicata un'immagine, pronta perché qualcuno le dia un significato. Anche questo può essere opera del caso...
La foto che testimonia il visto diventa testimonianza del vissuto. Guardandola rievoco la sensazione di quel momento, il lento e spensierato procedere verso quell'immagine, l'impensabile esattezza di ogni suo componente, dal raggio di sole alla piegatura del gomito che mi permette di raggiungere la giusta angolazione. Quando odo il click, è già tutto finito.

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