UN SEMPLICE CLICK

Berlino - Street Art (2014)

Quello che davvero amo della fotografia è il gesto, che nella sua semplicità riesce a provocare tutta una serie di splendide conseguenze, un po' come quando si getta un sasso in uno stagno e si formano una moltitudine di onde concentriche che si perdono nella distanza. C'è il guardare e il fermare l'immagine, poi quella stessa immagine viene selezionata, lavorata, inserita in un contesto, stampata, vista, elaborata, rivista, criticata o acclamata... Tutte queste increspature provengono da quel singolo gesto, così banale che anche un bambino potrebbe farlo. Una leggera pressione con il dito. Un semplice click.
Per un secolo e mezzo la semplicità di questo gesto è stata oggetto di analisi di tutta la retorica fotografica, quella volta a screditare o a nobilitare questa pratica. Personaggi colti, in balia di ego complessi, si sono combattuti ferocemente, armati di teorie contorte e sofisticati paroloni. Non posso dire che queste loro diatribe non mi affascinino un po', ma dopo aver richiuso il libro mi piace tornare a quel gesto, senza pormi troppi problemi. 
Più si abusa del pensiero, più la verità ci sfugge. 

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