AVIDA ESTATE

Ultima estate - Pescara (2019)

Nei primi di giorni di settembre la pelle brucia ancora per le carezze dell'estate, sole, acqua e vento caldo, la danza degli elementi, il cuore che galoppa nel petto e la luce che ci racconta mille storie tutte diverse, tutte avidamente divorate con gli occhi. Perché l'estate è anche questo, il momento migliore per ubriacarsi di immagini, per mostrare le nostre nudità, carni, gesta e pensieri, tutto quanto sotto il torrido occhio giallo che stordisce le menti e leviga le inibizioni.

Ho osservato forse con troppa bramosia questa estate tutta italiana, viaggiando sul litorale adriatico con il minimo indispensabile, una system-camera a focale fissa, e pur rimanendo in quel piacevole e distaccato atteggiamento in cui ormai da molto tempo pratico la fotografia di strada, non posso negare di essere stato spesso coinvolto emotivamente dalla grande danza della manifestazione. Nuovamente ho scoperto il mondo con l'occhio del mio obbiettivo, e poi di riflesso ho osservato me stesso. Non si finisce mai d'imparare, e di dimenticarsi di sapere...

Una cosa però rimane inalterata e pura, palese come l'alba alla mattina e il tramonto che la segue: la passione profonda ed incondizionata per questo meraviglioso linguaggio. Quando la mente sospende il suo incessante altalenare tra desiderio e paura, ecco che appare in tutta la sua semplicità la prova atemporale della realtà, e allora non ti rimane altro da fare che fare scattare la tua piccola trappola dei ricordi. Basta solo lasciare andare delicatamente l'otturatore... click!




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