SAPIENS p.4

Come i nostri progenitori che lasciavano impronte sulle pareti delle caverne, i sapiens moderni continuano a lasciare tracce del loro cammino in mondi più o meno virtuali. Un fotografo li aiuta a rimanere aggrappati nella storia immaginata della realtà, grazie a quadri che ricordano, in qualche modo, delle effigi rupestri contestualizzate in paesaggi moderni. I soggetti, proprio per la loro voglia di lasciare un segno, si stagliano sempre ben definiti anche nel caos che li circonda. Dove mancano questi protagonisti, non possiamo ignorare il loro intervento sul territorio, quell'irrefrenabile desiderio di testimoniare la loro esistenza.
Siamo quello che siamo per colpa o per merito della nostra smania di raccontare storie, e in un mondo in cui queste storie sono diventate le fondamenta su cui costruiamo le nostre vite, terribili, meravigliose e immaginifiche, che male potrebbe fare una storia in più o in meno?



4a. Preparazione dei pupazzi alla festa di St. Marteen – Utrecht 2018 


C'è un uomo che sceglie di non guardare, che convoglia il suo sguardo in un'unica direzione, che nella sua distintissima uniforme da giovane rampante gioca il suo gioco. Accanto a lui un pupazzo alto circa tre metri. Simboleggia il suo ego in espansione su tutta la superficie della scena, un essere tronfio ma privo di espressione. È fatto di pezzetti di legno e carta leggera. Dentro è completamente vuoto.


4b. Sbandamenti consumistici – Utrecht 2019 

Le storie possono risultare anche piacevoli, se rimangono entro i confini della logica. Purtroppo oggi vanno molto di moda le favole, prive di una qualsiasi coerenza. Perché non è più importante che A sia uguale a C, se entrambe sono uguali a B. In questa immagine ritroviamo le intenzioni dell'uomo vestito perbene. In tanti come lui lasciano tracce di pace e fratellanza, anche sui muri delle periferie più difficili. Il carrello della spesa rovesciato ci ricorda che il sistema è talmente complesso e fondamentalmente sbagliato che i messaggi di pace finiscono per essere delle mere distrazioni, e quando ci si distrae è più facile ribaltarsi.



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