CONTINUARE A GUARDARE

Berlino - Sottopassaggio (2014)

Tanto viene detto sulla fotografia contemporanea, sui metodi e le abitudini di una massa sempre più numerosa di magazzinieri di immagini, sul narcisismo allo sbando che viaggia in internet e sulla perduta magia dell'analogico. La riflessione sulle mode e sulle metodologie moderne aiuta a ricercare nuove vie, nuovi meravigliosi modi di guardare. Ma nel gioco del trasformismo e dell'accavallamento degli stili, la fotografia non si può snaturalizzare. Alla fine delle parole e dei concetti, troviamo sempre un'immagine che come un milione di altre immagini è stata acquisita e mostrata, magari attraverso percorsi diversi, più o meno pensati, ma comunque capaci di originare una visione.
E allora mi va di chiedermi se si fotografa davvero per mostrare qualcosa, o invece lo si fa soprattutto per continuare a guardare. Se è vero che sui social si pubblicano foto non per mostrare il mondo oggettivo ma per rappresentare un'idea di noi stessi, è anche vero che alla radice di tutto c'è questo meraviglioso impulso che ci porta a scoprire, a vedere, a capire.
Guardando fuori riusciamo a vedere dentro.

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